mercoledì 24 ottobre 2012

RICORDI

7.58 gli strati leciti da togliere sono finiti. Sono in polo. Golf, sciarpa e giacca sono comodi sulla coscia. E dire che c'é gente vestita di tutto; nella calca di una delle carrozze più piene in cui sia salito, un bambino aveva anche il suo bel cappuccio della felpa in testa.
8.03 Garibaldi. Oggi la penna, che penna non é, non gira. Per niente. Ho fatto fatica a scrivere fin qui, tentato diverse volte di annullare proprio il post.
Allora tanti saluti, mi unisco
ai lettori, che é meglio.

lunedì 22 ottobre 2012

RISACCA

19.37 l'ora degli avanzi. Quelli che han fatto tardi in ufficio, che prenderanno treni a Cadorna, tra poco, e viaggeranno al buio verso casa, verso parcheggi bui, ed entreranno, si spera per loro, in case tiepide e profumate di cibo.
In case vuote e oscure dove dovranno preparare tutto, i meno fortunati. Pensando a quanto vicina sarà l'ora del treno di domattina, quando avranno finito di cenare e lavare i piatti.
É l'ora degli ultimi lavoratori e dei primi notturni, di individui dai sorrisi obliqui, vestiti in quel modo trasandato che accende domande e dubbi.
É l'ora in cui si guarda per terra, se non per trovare l'origine di qualche voce troppo alta.
L'ora per andare a casa e non pensare più, togliersi di dosso vestiti e giornata, pensando a quanto é lontana la prossima mattina in cui dormire.
Scrivere é un atto di puro coraggio, fa più rumore della voce narrante delle fermate, della radio del matto che ascolta canzoni d'amore, delle sudamericane che si urlano le rispettive giornate.
Next stop, casa.

NEW DEAL

7.55 loreto. Temperatura del treno alta, dopo la giacca sto valutando di togliere il golf. Voci attutite, non sono ancora le otto, le fermate passano veloci.
Sono ancora ben lontano dai miei viaggi antelucani, ma aver messo un sette davanti nell'orario é un risultato.
Aver preso in mano il cellulare per scrivere é un risultato. Gioia, andiamo davvero rapidi.
Sbircio sul free press di una brunetta seduta qui di fianco. Avvocato M.D. Non scrive specialista in, elenca. Sfratti, recupero crediti, separazioni e divorzi, licenziamenti.
Vivere del male altrui. Cavalcare la crisi - sfratti, crediti insoluti e licenziamenti, alfieri di degna regina. Va fatto, sia chiaro. Bisogna dare risposta ad ogni bisogno. Mica vogliamo tornare a postulare utopie. Ogni giorno che passa, ogni bisogno nuovo che nasce, naturale o in provetta, allontana dalla semplicità infantile dell'utopia.
Singolare che proprio stamattina, camminando lungo i marcapiedi quasi deserti, scendendo le scale di Piola, risalendo la corrente di studenti sbarcati di fresco, mi abbia fatto compagnia un'immagine, scaturita da una domanda sciocca, scandalosa.
Ho quasi vergogna a scriverla, perché scritta sarà anche peggio.
E se facessi il contadino?
Fa ridere, di me. Lo so. Solita nostalgia ed illusione a basso costo.
Nella nebbia dei campi oltre Famagosta, però, mi salva l'immagine di mio zio, Danilo Squizzato. Lve sue mani grandi, giganti, la sua voce forte ed allegra, il suo commuoversi quando ti saluta mentre torni in città.
Lui esiste, abita nella casa dei miei nonni, in via Prai. Campi, o meglio prati, in dialetto veneto.

mercoledì 17 ottobre 2012

BREVE

8.52 treno pieno di studenti delle superiori, non ne vedevo da prima dell'estate.
Appunto di viaggio preso da via Ampere, che non é metropolitana ma é già viaggio, e comunque ha popolato tante altre volte le mie pagine - pagine, sì, voglio esagerare.
Da dietro, avvicinandomi, niente più che una scena da mattina in via Ampere. Appunto nell'appunto, i liceali fanno rumore, l'avevo dimenticato abbastanza da trovarli fastidiosi. Questi poi devono essere in gita.
Mamma con passeggino, passo rilassato, abiti eleganti, sui toni del marrone La sorpasso sulla sinistra, intravedo una bimba intenta in qualcosa che ha tra le mani. Un altro passo e sono quasi oltre il passeggino. Mi volto per guardare la bimba.
Lei, pennino in mano, sta giocando con una PSP.
I miei figli diranno la loro prima parola via email.

martedì 16 ottobre 2012

STAGIONE

7.59 con la meteosfera che ha azzardato un 10,8 gradi poco prima che uscissi si é ufficialmente aperta la stagione autunnale.
L'unica preoccupazione per ora sono le melanzane, che in un impeto di amore nei miei confronti hanno azzardato un'ultima tornata di raccolto. E i peperoni.
Preoccupazioni contadine sul treno per Assago Forum. I miei compagni di viaggio non hanno l'aria di avere un orto. Forse qualcuno dei pendolari di Garibaldi, ma sono troppo nervosetti per frequentare la terra. Magari qualcuno ha degli ingombranti lasciti di zii e nonni.
Eleonora é felice quando parla dei lavori nell'orto. Fosse anche solo l'aver vangato. Con la vita da pendolare, il lavoro d'ufficio, la casa, il papà e tutto il resto, ha un tono fiero e soddisfatto quando parla della terra.
La soddisfazione. Sembra non abitare qui, nelle arterie della città. La soddisfazione che raddrizza la schiena, fa alzare la fronte e increspa la bocca in un sorriso che gonfia ed arrossa le guance.
Come si può vivere senza?
La soddisfazione semplice ed antica del contadino é il sale che manca a questa gente senza terra che coltiva numeri e carta.

lunedì 15 ottobre 2012

CHI NON MUORE

8.27 in piedi, a Centrale. L'ombrello é appoggiato al corrimano - l'apposito sostegno a cui reggersi durante la corsa del treno mi crea sempre problemi quando devo nominarlo - il borsone della palestra in mezzo alle gambe e giacca e piumino sono comodamente appoggiati sul braccio sinistro.
Insomma, non sono esattamente comodo. Scrivo con una mano sola, ad esempio. Ad esempio, ci ho messo la tratta centrale lanza a scrivere le due cose qui sopra.
Evidentemente la buona volontà é stata ripagata, e a Cadorna ho rimediato un bel posticino comodo. Scrittura a due mani, top notch.
A quest'ora avrei potuto già essere in ufficio, ho deliberatamente ritardato l'uscita da casa di almeno mezz'ora. É il 15 ottobre, ma sono ancora ben lontano dal tornare a regime. Al regime pre estivo almeno. Anche questa é una routine, dopotutto.
Si svolge solamente un'ora, ora e mezza più tardi. A guardarla da qui, la sveglia alle sei meno un quarto per essere in ufficio prima delle otto sembra solo un'esagerazione inutile. I vantaggi per cui la sceglievo hanno perso mordente. Ci penso ancora, ha aspetti romantici, che quasi mi richiamano di più di quelli pratici.
Ci penserò, una routine mi ci vuole, come a qualunque giocatore di golf. Intanto sto arrivando ad assago, anche a due mani non sono rapidissimo..

giovedì 4 ottobre 2012

STRAPPO OVVERO INCOMPIUTO

7.52 oggi proverò a concedermi uno strappo alla regola. Ho bisogno di una tastiera vera e di un luogo calmo, o almeno più calmo della metropolitana, per provare a dare voce ad un'istanza, sic, che negli anni torna ogni tanto a tirarmi la giacchetta, ma che nell'ultimo mese sta rasentando la persecuzione.
Scrivere non in viaggio viola qualche regola del blog, ma sono certo che le autorità non mi censureranno.
A più tardi, quindi.