martedì 20 novembre 2012

RICHIAMI

7.50 fermata Caiazzo. Cerco una partenza mentre la gente si prepara a Centrale. Nei pochi secondi prima del cambio il treno é quasi vuoto.
Una signora allacciata fino al collo in un cappotto cammello che le copre i piedi passa lungo il vagone. Dal Metro della mia vicina Obama bacia e abbraccia un'imbarazzata Aung San Suu Kyi - ho dovuto lottare con la manica del cappotto della vicina suddetta per copiare la versione giusta del nome.

Colonialismo occulto - suonano telefoni come se i modi d'uso fossero misteri per adepti - gli asiatici non amano invasioni fisiche, ma un occidentale nemmeno ci pensa e stringe mani, bacia e abbraccia come un Unno in cerca di pascoli.
Sulla mia sinistra un rumore elettronico di monetine sta per farmi alzare e brutalizzare l'imbecille che lo provoca. Modo d'uso riunione, o discreto o vibrazione, o non rompere le palle al prossimo.

Niente, insiste.
I suoi immediati vicini sono conniventi e complici, o sono sordi o lui é grosso e pericoloso.
Non sono certo del sesso, ma del fatto che non lavori in centro sì, visto che non scende nemmeno a Porta Genova.

Se scende ad Assago potrei decidere di parlargli/le. Ha ancora solo Famagosta per evitarselo.
Il concetto di confine tra libertà é sparito, forse in qualche maxi emendamento. Si é portato appresso il concetto di uguaglianza. Ha aperto la strada alla violenza quotidiana verso lo sconosciuto in cui ci si imbatte, come se non fosse una persona.
Interrompo la filippica, c'é il sole.